Ecco fatto! Dopo il lavorone del tavolo in arte povera, non ho potuto aspettare tanto tempo prima di mettere le mani anche sul top della cucina. Non siete d’accordo che adesso è in perfetta sintonia? Io credo proprio di si!
Tra coloro che mi seguono anche sulla pagina facebook, dopo avere visto il “prima” e “dopo”, in tantissime mi avete scritto per chiedermi il procedimento per ottenere questo risultato. Così ho deciso di scrivere questo articolo dove vi racconterò passo a passo come ho portato a termine il lavoro. Partiamo!
Ecco! Questo era il famoso “prima”. Intendiamoci, non era brutto, ma con il restyling del resto dell’ambiente, non si accostava più molto bene come tonalità, e sapendo cosa c’era sotto… (che dalla luce della foto sembra abbia schiarito anche il pavimento! 😉 ).
Cominciamo dall’inizio. Il top in origine era in legno grezzo di rovere, che avevo trattato 5 anni fa con l’olio specifico per legno grezzo (di Ikea), mordente color betulla e flatting all’acqua per la finitura. Ecco… proprio la finitura… tanto impeccabile in questi anni quanto allucinante da rimuovere!! Ma d’altronde, l’avevo preparato come se dovesse essere eterno… e devo dire che ero stata brava!
La mia finitura di flatting all’acqua per le superfici ad altissimo utilizzo (cucina vince su tutte!), è nata da una tecnica che mi ha insegnato anni fa un amico velista e che lui utilizzava per la sua barca. L’unica differenza che il mio è all’acqua ed il suo no… ovviamente!! 🙂 Ve la spiego subito perchè è la stessa che ho ripetuto sul top portato a legno grezzo.
Procedimento: 3 mani di flatting all’acqua lucido (perchè più duro e più resistente), tra 1 mano e l’altra 3 ore di attesa per asciugatura e delicata carteggiata con grana fine. La carteggiata serve, non solo per regolarizzare la superficie, ma soprattutto per compattare il flatting al legno e renderlo meno permeabile. Successivamente altre 3 mani di flatting all’acqua satinato (io sul legno grezzo preferisco l’effetto opaco), stesso procedimento del lucido, ma 5 ore di attesa tra una mano e l’altra. Un pò di precauzione le prime 48 ore per un indurimento perfetto, e poi avrete un piano di lavoro perfettamente adatto alla vostre creazioni culinarie! Io lo pulisco con un panno morbido bagnato d’acqua ed evito i detergenti troppo agressivi.
Torniamo al top. Per rimuovere la mia finitura, sono letteralmente impazzita (…). L’ho aggredita con un remover per togliere il grosso dello strato, ma ho dovuto finire a mano con pannetto abrasivo bagnato per rimuoverne ogni traccia. Anche il lavoro della levigatrice ha richiesto la finitura a mano per insistere in quei punti dove ancora fuoriusciva il famoso olio dell’Ikea…
Dopo lunghe ore di lavorazione, finalmente è arrivato il legno grezzo. Importantissimo che sia davvero grezzo e perfettamente pulito per ottenere un risultato bello esteticamente ma anche duraturo. Mia nonna diceva sempre che la fretta è una cattiva consigliera… ed è proprio vero! Finire prima potrebbe significare doverlo rifare… SIA MAI!!!!!
Sul legno grezzo ho fatto un lavaggio di Old White di Chalk Paint per ottenere l’effetto sbiancato. La preparazione per il lavaggio si ottiene con una proporzione tra colore e acqua del 50% e 50%.
Et voila! Accidenti… raccontato così è stato proprio un attimo… farlo, vi garantisco di no, ma la soddisfazione è grandissima!
Il mio consiglio, come sempre, è quello di creare la massima armonia negli ambienti delle nostre home, per cui, se c’è qualcosa che non vi convince o che proprio non potete più sopportare… cambiatelo! Ma ricordate di partire sempre con cose semplici se siete alle prime armi, e soprattutto di avere pazienza e tanta voglia! Buon lavoro!
Claude